Tre ortaggi che non devono mai mancare sulle tavole di chi ama mangiare bene e sano: carciofi, cavolfiore e cavolo romano
Il freddo di questi ultimi giorni di novembre ha spalancato le porte al nuovo inverno che sta per arrivare. Caminetto acceso, zuppe calde da mangiare e nell’orto una bella varietà di ortaggi. Tra questi spuntano carciofi, cavolfiore e cavolo romano (o broccolo romanesco). Tre colture che anche noi di Agricola Fatarella coltiviamo nei generosi terreni della Maremma e che grazie ai loro sapori unici ci invitano a impiegarle in molte e squisite ricette.
CARCIOFI: AL DI LÀ DEL CLASSICO
I nostri carciofi crescono nei nostri terreni di Maremma, quasi sul livello del mare, a due passi dal borgo di Capalbio. È un ortaggio a cui non si può resistere, siamo stati abituati a mangiarlo alla romana, affogati, trifolati o a pinzimonio. Piatti classici, indubbiamente squisiti, ma non sono gli unici. Per questo articolo abbiamo preso in prestito da Pellegrino Artusi che è stato uno scrittore, gastronomo e critico letterario italiano conosciuto principalmente per essere stato l’autore del libro di ricette italiane più popolare di sempre: “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, il piatto: “Bracioline ripiene con carciofi“.
Ecco la ricetta che noi riprendiamo: “Ai carciofi levate tutte le foglie dure e tagliateli in quattro o cinque spicchi. Prendete una fetta di prosciutto grasso e magro, tritatelo fine fine, mescolatelo con un poco di burro e con questo composto spalmate gli spicchi dei carciofi. Battete e spianate le bracioline, che possono essere di vitella o di manzo, conditele con sale e pepe e ponete in mezzo a ciascuna due o tre dei detti spicchi, poi avvolgetele e legatele in croce con un filo. Fate un battutino con poca cipolla, mettetelo in una casseruola con burro e olio e quando la cipolla sarà ben rosolata collocateci le bracioline e conditele ancora con sale e pepe. Rosolate che siano, tiratele a cottura con sugo di pomodoro o conserva sciolta nell’acqua, e quando le mandate in tavola scioglietele dal filo”. Artusi usava il filo per tenere insieme “l’involtino” , oggi possiamo più semplicemente usare uno stecchino.
CAVOLO ROMANO PER UN GIORNO DI FESTA
Il cavolo romano, sempre coltivato in Maremma, grazie alle sue cime molto saporite, è un ortaggio che può arricchire la tavola anche durante i giorni di festa. La ricetta, in questo caso presa in prestito da Giallo Zafferano, aiuterà a cucinare un’ottima lasagna vegetariana. Le cimette si alternano alla pancetta tesa e si uniscono allo stuzzicante formaggio taleggio. L’immancabile besciamella completa il piatto. Tutti passaggi di questa originale ricetta si possono trovare qui.
TARALLI, OLIVE E FRITTELLE DI CAVOLFIORE
Partiamo dal presupposto che gli aperitivi si sono insinuati pienamente all’interno dei canonici momenti conviviali. Così, oltre alla colazione, pranzo e cena adesso il drink con qualche stuzzichino rappresenta il binomio imperdibile delle 19. Ai classici taralli e olive consigliamo di aggiungere un “fermino”, sempre da mangiare con le mani: le frittelle di cavolfiore. Sono delle deliziose polpette di cavolfiore, uova, formaggio e pangrattato che vengono fritte nell’olio d’oliva e che si possono mangiare come contorno ma anche da mettere in tavola per un aperitivo. Fritto non è sempre sinonimo di “cibo pesante” e questo piatto, con il cavolfiore di stagione, può rappresentare il giusto compromesso per uno sfizio, buono da gustare e facile da digerire. Questa ultima ricetta è stata presa in prestito dal blog Il Cuore in Pentola (ecco gli ingredienti e passaggi da seguire).