Questo tipo di farina proviene dalla macinatura delle pregiate castagne del monte Amiata IGP
Il processo di lavorazione delle castagne è notevolmente cambiato nel tempo. Oggi si sviluppa in circa quattro mesi e una parte delle attività vengono dedicate alle realizzazione della farina di castagne. A partire da gennaio è possibile gustare la “fresca e genuina” farina ricavata dalla macinatura delle castagne IGP del monte Amiata. Sono numerose le varietà di castagne, e tre di queste si possono fregiare dal 2002 del marchio IGP Castagna del Monte Amiata. La farina che Fatarella immette in commercio rispetta un lungo e rigido percorso di realizzazione partendo proprio dall’essiccazione che avviene nei pochi e preziosi seccatoi tradizionali ancora in funzione sul monte Amiata.
DAL PANIERE AL SECCATOIO
La raccolta delle castagne è caratteristica della stagione invernale, a fine raccolto, le castagne che dovranno essere utilizzare per realizzare la farina vengono messe a essiccare. Per tutti i castanicoltori il momento dell’avvio del fuoco all’interno dei seccatoi coincide con l’inizio di un lungo periodo (circa 40 giorni) di monitoraggio, osservazione e meditazione. Il fuoco arderà ininterrottamente per 40 giorni circa, mantenendo all’interno del seccatoio una temperatura costante intorno ai 30 gradi; questa fase richiede una presenza continua dell’uomo.
TRIBBIATURA E MACINATURA
L’attenzione e la rispettiva selezione della materia prima accompagna ogni fase. Le castagne quando hanno raggiunto un livello di essiccazione ottimale vengono trasferite al mulino (sul monte Amiata esiste un ottimo mulino al Bagnolo) dove, prima vengono private del guscio (trebbiatura) e infine macinate. La farina che si ottiene viene confezionata in packging a marchio Fatarella e venduta sia nella piccola che nella grande distribuzione. Alcune castagne vengono selezionate e recuperate per le cosiddette “marron secche”.